I libri per bambini e ragazzi sono sempre più internazionali: oggi la vendita dei diritti copre oltre un terzo dell’export complessivo dell’editoria italiana, il 35,6%. Un dato di un certo rilievo, se consideriamo che oggi se ne esportano 2140 contro i 486 del 2001. Questa la fotografia dell’Ufficio studi dell’Aie, l’Associazione Italiana Editori, per ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, presentata in occasione dell’apertura della 53esima edizione della Fiera internazionale del Libro per ragazzi di Bologna, in programma dal 4 al 7 aprile.
Notizie positive anche dall’estero, dove l’editoria per i più piccini vende più diritti di quanti ne acquisti: 2140 contro i 1917 comprati. Un trend positivo che consolida il peso del segmento ragazzi nell’editoria italiana. Nel Rapporto, tra i principali Paesi da cui sono acquistati i diritti per i titoli pubblicati (2015) troviamo: la Gran Bretagna con 550 (28,7%), gli Usa con 660 (34,4%), la Francia con 229 (11,9%) e la Germania con 155 (8,1%). Poi Spagna con 67 (3,5%), Cina con 56 (2,9%), Canada con 25 (1,3%) e Svezia con 11 (0,6%).
Anche in ambito nazionale si registra un trend positivo. Nel 2015 l’editoria per i più piccoli è aumentata del +7,9%, con un fatturato che ha raggiunto i 182 milioni di euro, nei canali trade, esclusa la Gdo (grande distribuzione organizzata), secondo i dati Nielsen per Aie. Se si considerano però tutti gli altri canali (toy center, uffici postali, fiere e saloni, GdO, ecc) la stima tocca i 219,7 milioni di euro, in aumento del 5,3% rispetto all’anno scorso.
“L’alto livello qualitativo ha fatto crescere l’attenzione degli editori stranieri verso l’Italia in un momento storico in cui il mercato si sta aprendo a realtà come l’Europa dell’Est, l’India o la Cina”, ha spiegato Francesca Archinto, responsabile del Gruppo Editori per Ragazzi di Aie, parlando di una prospettiva molto interessante “perché in grado di creare una vera e propria commistione di stili che può portare ad arricchire ulteriormente l’offerta”. “Questo fattore da solo, sul fronte interno, non basta”, ha concluso. “Per fare una seria azione di promozione alla lettura è necessario coinvolgere le scuole e le biblioteche. Solo facendo rete sarà possibile formare lettori consapevoli, curiosi e appassionati”.
Da segnalare che ragazzi leggono anche più libri ed e-book della media nazionale. I lettori di libri di carta sono il 47,5% dei 6-14enni e il 52,5% dei 15-19enni (la media in Italia è il 42%). I giovani lettori di e-book sono l’11,3% tra gli 11 e i 14 anni, il 17,5% tra i 15 e i 17 anni e il 19,8% tra i 18 e 19 anni, contro una media italiana è dell’8,2%.
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