Federalbergi chiede ai senatori di confermare “senza nessuna modifica, il testo approvato dalla Camera” del ddl concorrenza con riferimento all’articolo 50, spiegando che si tratta di una norma “che pone finalmente un freno alle clausole contrattuali che vengono imposte dai grandi portali di prenotazione alberghiera per impedire agli hotel di pubblicare sul proprio sito internet un prezzo più basso di quello pubblicato sugli stessi portali (cosiddette clausole di parity rate o best price)”.
Per tale via, spiegano gli albergatori, “si tutelano i consumatori ai quali viene offerta la possibilità di accedere a tariffe più basse, le imprese che vengono poste in condizione di sviluppare liberamente le proprie politiche commerciali e l’erario che viene a beneficiare di un maggior gettito, altrimenti destinato ad altri stati o paradisi
fiscali“.
Inoltre, l’articolo 50 “restituisce competitività al sistema turistico italiano, allineandolo a quanto è stato già fatto in altri paesi”.
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