L’Europa non investe molto nella Digital Economy

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| Febbraio 14, 2014

Secondo uno studio condotto dalla società belga Email-Brokers, l’Europa non investe il necessario nel web, perdendo in tal modo enormi opportunità di business e di crescita economica. I dati del rapporto rivelano che dei 25 Paesi europei considerati, solo 9 hanno almeno il 50% delle loro imprese presenti su internet, l’Italia è con il 53%. Nemmeno e-commerce e social media sembrano avere grande fascino per le aziende.

“E’ giunto il momento che i parlamentari inseriscano in agenda le opportunità offerte dall’economia digitale piuttosto che concentrarsi costantemente sulla protezione dei dati”, dice William Vande Wiele, ceo di Email-Brokers.

Lo studio di Email-Brokers si basa sui trend di sviluppo del web in Europa nel 2013 e mostra che Germania (64%), Belgio (63%) e Paesi Bassi (59%) sono, esattamente come l’anno precedente, i Paesi europei con la percentuale più alta di aziende online. L’Italia è in buona posizione con il 53%. In coda alla classifica ci sono invece i Paesi dell’Est: la Lituania al 16%, l’Albania al 18% e la Serbia al 19%.

Per quanto riguarda i social network, i Paesi più sviluppati sono la Spagna con il 25% delle società (tra quelle presenti sul web) attive su Facebook e Twitter, la Svezia (24%), la Repubblica Ceca (19%), il Belgio (18%) e l’Italia (17%). I più deboli sono invece Malta (1%), Estonia (2%), Cipro (3%) e Albania (4%).

In termini di e-commerce i migliori sono Regno Unito e Repubblica Ceca, che hanno l’11% delle loro attività rivolte alla vendita online. L’Italia è al 5%.

Il Regno Unito è però in testa anche alla classifica dei siti illegali, con l’85% dei siti non conformi alla legislazione. A seguire ci sono Malta (84%), Portogallo (83%), Albania (81%), Belgio e Grecia (entrambe 79%). Virtuosi sono invece Ungheria (18%), Lussemburgo (19%) e i Paesi Scandinavi (9% per la Danimarca, 11% per la Norvegia e 19% per la Svezia).

Ultimo dato ma non meno importante, quello dei siti web che non vengono aggiornati da più di un anno, con l’83% dei siti web obsoleti per Malta, l’82% per il Regno Unito, l’81% per la Germania e il 79% per l’Italia.

Mentre l’Europa si trova ad affrontare una crisi devastante, Internet può dimostrare di essere la chiave per uscire dalla crisi e sviluppare nuovi e fiorenti business”, continua William Vane Wiele. “L’87% delle aziende tedesche che sono fallite che nel 2013 non erano presenti in Rete e la stessa tendenza è quella che si riscontra in Paesi Bassi (86%), Spagna (84%), Italia (83%), Belgio (82%), Francia (81%) e molti altri”.

 

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