La Regione Lazio approva il Testo unico sull’artigianato. Una legge chiara e semplice, attesa da quasi dieci anni, per dare regole certe a questo settore così importante per il Lazio. Il testo, condiviso con le forze economiche e sociali, ha come obiettivo valorizzare l’artigianato in modo concreto non solo in Italia ma anche all’estero.
Innovazione, sostenibilità, sicurezza dei luoghi di lavoro, ristrutturazione degli immobili , apertura di nuovi canali commerciali anche con l’estero e ricambio generazionale. Sono solo alcuni degli elementi su cui la Regione sta puntando per rafforzare il Made in Italy e rilanciare le oltre 9 mila botteghe tradizionali e digitali presenti nel Lazio.
Un piano da 12 milioni di euro per rafforzare l’artigianato con la tecnologia, il rispetto ambientale e la creazione di reti d’impresa. Le imprese potranno avere delle agevolazioni con cui ristrutturare gli immobili e acquistare macchinari e attrezzature. E tra le altre cose sono previsti anche incentivi per sostenere l’occupazione e il ricambio generazionale e l’apertura al coworking, cioè la possibilità per gli artigiani che svolgono attività diverse di avere una stessa sede.
Nasce una nuova figura: il mastro artigiano, che nelle botteghe scuola potrà trasmettere agli allievi il proprio sapere e saper fare, tutelando il valore aggiunto fatto di esperienza che rende i prodotti italiani unici al mondo.
Più valore anche all’artigianato più innovativo. Attraverso questo Testo la Regione intende sostenere anche la ricerca, la sperimentazione tecnica e l’innovazione tecnologica, come le nuove tecnologie, l’e-commerce e le Information Technology.
Quattro gli obiettivi principali del Testo unico: il riconoscimento del valore economico, occupazionale e sociale dell’artigianato, con particolare attenzione a quello artistico e tradizionale. Il sostegno alla nascita e al consolidamento delle imprese, mettendo a disposizione risorse regionali ed europee. Un forte processo di semplificazione normativa, delegificazione e snellimento della burocrazia. E la riduzione dei costi e degli oneri finanziari per la Regione.