Prendiamo spunto da un articolo di Wired.it che sostiene che il Corriere.it ha gonfiato i dati per riflettere sulle campagna pubblicitarie “site under” e capire cosa comporta per le aziende che si affidano a tali servizi. Innazitutto partiamo dall’articolo di Wired.it :
“Il Corriere.it ha gonfiato il traffico del proprio sito internet con l’acquisto di clic creati in automatico attraverso il cosiddetto “site under”. Oltre a generare pagine e utenti in realtà inesistenti, tale pratica ha provocato anche l’erogazione a vuoto di banner pubblicitari sulla homepage del Corriere della Sera e di preroll, gli spot video, su Corriere Tv. Gli inserzionisti hanno dunque commissionato (e pagato?) campagne almeno in parte invisibili.”
L’accusa è chiara, il Corriere.it ha gonfiato i dati, molto probabilmente in buona fede, stabilendo un primato di visualizzazioni rispetto alla concorrenza repubblica.it. Ma c’è anche un altro dato da considerare, anche gli inserzionisti vengono danneggiati poichè si aprono le pubblicità senza che nessuno le può guardare e quindi inutilmente si pagano i click. Questo un aspetto che spesso è stato sottolineato anche da esperti americani, che la maggior parte del traffico online e gonfiato. MA valutiamo cosa sono le campagne “site under”. Questo blog è rivolto principalmente alle aziende, quindi molti titolari di società o responsabili marketing si possono trovare nella condizioni di ricevere offerte di pubblicità online “site under”, accattivanti perchè costano poco, anche 1 centesimo a clic, che gonfiano notevolmente i dati. Qual’è il dato principale per capire se funzionano, sicuramente leggendo le statistiche del traffico “il Bounce rate”, tasso di abbandono per comprendere se c’è un abbandono immediato del sito, in quel caso significa che le pubblicità non funzionano. La campagna “site under” è caratterizzata da un pop up che si apre sotto il browser ogni volta che viene chiuso. Ma l’utente non cerca quella pagina e potrebbe chiuderla immediatamente, a quel punto risulta un aumento del traffico ed una visualizzazione delle pubblicità. Occorre valutare bene prima di avviare campagne pubblicitarie ed occorre pensare che è fondamentale costruire un traffico qualificato gradualmente anzichè aumentare i numeri senza ritorno.
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