La metà dei messaggi pubblicitari online in Italia non sono visualizzati da nessuno. È un problema di viewability, spiegano gli esperti di Comscore, ovvero un problema di visibilità, o meglio, di concreta possibilità che un determinato spot online sia effettivamente visualizzabile dall’utente che naviga in rete.
Oltre la metà delle pubblicità online non incontra nemmeno la possibilità di essere vista semplicemente perché si trova in posizioni piuttosto infelici delle pagine web. In particolare, secondo Comscore, il tasso di viewability globale dei desktop display, oscilla tra una percentuale pari al 39% e il 50%. Si va dal 39% dell’Australia al 50% del Canada, passando per il 44% della Francia e il 49% dell’Italia.
Ciò significa, per inverso, che tra il 50% e il 61% degli spot online non sono posizionati dove gli utenti possono vederli. Per esempio in fondo alla pagina oppure in altri punti dello schermo dove l’utente non naviga quasi mai. In Italia è il 51% a non essere nemmeno visualizzato.
La viewability, infatti, è proprio l’indicatore che misura l’effettiva possibilità che un messaggio di digital adv ha di essere visualizzato e conseguire impressions, ovvero di comparire sul display con concreta possibilità di essere visualizzato dall’utente.
Come se non bastasse, il pubblico più giovane del web è genericamente più propenso ad utilizzare adblocker, specie i maschi: il 100% dei maggiorenni under 24, infatti, utilizza adblocker più della media e lo fa anche il 42% delle femmine per bloccare messaggi pubblicitari indesiderati.
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