In uno scenario in cui i video online sono sempre più apprezzati – 24,3 milioni di persone fruiscono di video via pc e 12,3 milioni via smartphone e device mobili – il video advertising rappresenta una leva d’ingaggio fondamentale per le aziende di qualsiasi settore e dimensione. E’ proprio attorno a questa forma di pubblicità che si sviluppa la terza edizione di ‘A-Day: Display the Future’, l’evento organizzato a Firenze da Simply, piattaforma di comunicazione digitale del Gruppo Dada, e promosso dall’associazione Editori Digitali . Un’occasione per riflettere in particolare sull’opportunità di questo format per consentire alle pmi di creare campagne efficaci e di ottimizzare i ritorni del proprio sito.
Punto di partenza di A-Day è stato l’intervento di Fabrizio Angelini, ceo di Sensemakers, rappresentante comScore in Italia, che analizzando lo scenario digitale ha messo in luce la maturità del mercato italiano in termini di penetrazione dei video online: l’88% della popolazione online su pc e ben il 49% di coloro che si connettono in mobilità guarda video, in linea con i dati degli Stati Uniti e dei principali Paesi Europei. Anche il consumo italiano di video è significativo: ben 16 ore al mese ovvero un terzo (35%) del tempo speso online davanti al pc. Un tendenza in crescita che offre grandi opportunità al mondo dell’advertising: nell’ultimo anno i minuti per viewer hanno infatti registrato un incremento superiore al 12% e i video per viewer del 25%. Sta prendendo piede anche il consumo di video da mobile che si rivela in crescita: il 49% guarda video da mobile una volta al mese e il 15% quotidianamente (solo il 38% e il 12% a settembre 2013).
Nello scenario attuale in cui la diffusione di device mobili diventa pervasiva, ciò si riflette in un maggior tempo speso di fronte a video e non in una cannibalizzazione dei mezzi più tradizionali, dove tv, pc, smartphone e tablet coesistono. Interessante anche l’utilizzo dello smartphone mentre si guarda la tv, una pratica diffusa tra il 45% dei possessori di smartphone che per il 29% compiono azioni legate al contenuto televisivo. Questa rappresenta quindi una grande opportunità per le aziende, perché oltre 2 milioni di possessori di smartphone cercano prodotti e servizi pubblicizzati in tv, uomini e donne in egual misura, principalmente tra i 25 e i 44 anni (50%). L’esperienza degli Stati Uniti dimostra che sono i format più lunghi a coinvolgere maggiormente, tanto che la domanda supera l’offerta. In generale il video adv si rivela molto efficace, perché consente di raggiungere un pubblico sempre crescente nell’arco della campagna.
“In uno scenario in cui la fruizione di video è sempre più pervasiva, per le aziende diventa fondamentale rinnovare i propri modelli di comunicazione in linea con questa tendenza. Non sono esclusivamente i più giovani, dai 15 ai 24 anni, ad amare i video, ma anche le fasce d’età più adulte”; . “Anche le pmi possono infatti puntare su questo strumento per migliorare la visibilità del proprio brand e della propria offerta e, in linea con il nostro costante impegno per aiutare le realtà di piccole e medie dimensioni a crescere sfruttando le potenzialità del digitale, siamo entusiasti di aver offerto loro un’occasione di formazione e approfondimento sul tema attraverso A-Day”.
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