Ancora in calo il mercato degli investimenti pubblicitari a gennaio 2014 chiude a -2,8%, pari a circa 12,6 milioni di euro in meno, rispetto allo stesso mese del 2013. Lo scorso dicembre si era chiuso con un decremento del -4%. Lo dicono i dati Nielsen
“Il primo mese dell’anno non si è aperto sotto i migliori auspici, considerando anche i 130 milioni in meno rispetto alla raccolta di dicembre”, spiega Alberto Dal Sasso, advertising information services business director di Nielsen. “Ma i segnali positivi non mancano, dal momento che storicamente gennaio non è indicativo della tendenza: continua, infatti, il trend di riduzione dello scarto e il conseguente avvicinamento a quota zero, cominciato a ottobre 2013″.
Tra i mezzi, la tv si mantiene in terreno positivo grazie a una crescita del +1,6% e la quasi totalità degli operatori in attivo. La radio raccoglie un importante +5% ma negli scorsi mesi ha sempre mostrato performance altalenanti, dal +15% di novembre al -6% di dicembre. Ancora in doppia cifra negativa la stampa, con i quotidiani che si fermano a -15,1%, ripetendo la performance dell’ultimo mese dell’anno in termini di variazione percentuale, e i periodici scesi a -11,8%, allontanandosi di 10 punti percentuali dal -21% di dicembre.
Internet (per il perimetro monitorato da Nielsen) cala del -4,1%, ma si confronta con un mese che nel 2013 aveva fatto registrare la miglior performance di crescita dell’anno (+10%). Pur restando in negativo, migliorano le performance di cinema, direct mail e outdoor, attestandosi tutti intorno al -5% rispetto allo scorso anno. Calo importante per le affissioni, sia transit che outdoor, entrambe a poco più di -30%.
Per quanto riguarda i settori merceologici, a gennaio 2014 i primi due comparti del mercato, automotive e alimentari, calano rispettivamente del -8,1 e -8,3%. All’interno dei top 5, crescono invece le tlc e il pharma. Buone performance in altre categorie, ma si tratta di piccole quote di mercato.
“Guardando febbraio, emerge un incremento del +4% degli spazi acquistati sui mezzi principali”, conclude Dal Sasso. “Le indicazioni che arrivano dai 30 top spender sono comunque contrastanti. Alcuni brand di Alimentari hanno lanciato nuove campagne e, insieme a Automotive e Pharma, hanno aumentato il numero di annunci pubblicitari. Allo stesso tempo, però, frenano TLC, Toiletries e Finanza. In queste ultime settimane capiremo se a queste indicazioni corrisponda anche una crescita in termini di investimento”.