Il presidente di Google ha anche ricordato che il valore di internet nell’economia italiana e ancora troppo basso ma ha tante possibilità di crescere. ”Nei paesi del G20 l’economia Internet ha già un valore pari al 4% del Pil, in Italia è a poco più del 2% e il 40% di disoccupazione giovanile, ma ha dalla sua un potenziale unico che deriva dalla sua tradizione”, ha osservato Schmidt.
Per l’investimento italiano Google si concentrerà su tre aree, ”far conoscere le eccellenze nascoste dell’Italia, diffondere tra gli imprenditori le competenze digitali, valorizzare i giovani come promotori della transizione al digitale dell’economia italiana”. ”Se riusciamo a portare online un pezzettino per volta della straordinarietà italiana ne deriverà un grande contributo alla crescita del paese”, dice Schmidt che ha ricordato i suoi trascorsi da ragazzino a Bologna, dove il padre insegnava. Parlando di eccellenze italiane, il presidente di Google ha poi evocato le possibilità che nuovi mezzi tecnologici come le stampanti 3D potranno offrire all’artigianato e alla creatività italiana. Schmidt ha poi sottolineato che è necessario ”aprirsi ulteriormente” e modificare leggi che ingessano il mercato ma anche ”incoraggiare il libero mercato.
Dunque Goole punta al mercato italiano, proprio perchè ne riconosce le grandi potenzialità ma allo stesso tempo invita le istituzioni ad investire nella tecnologia per evitare forti ritardi nella crescita economica.
”Se Google si interessa al ‘brand’ italiano – ha osservato – un motivo ci sarà”. Infatti, pur con tutte le vulnerabilità italiane, prima di investire nel nostro paese Google avrà sicuramente tenuto conto che lo scorso anno l’e-commerce è cresciuto del 30%, sfiorando i 12 milioni (il 40% degli utenti Internet del nostro Paese), mentre le ricerche sul web legate al ‘Made in Italy’, hanno registrato un +8% rispetto allo scorso anno.
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